Un atto d’amore per il territorio e per chi sogna un futuro sostenibile: questo progetto pedala verso un mondo in cui la mobilità è libertà, cultura e rispetto.
Dal 2015, la ciclovia Monaco–Venezia è attiva e ben tracciata nei territori germanico, austriaco e tirolese.
Il 28 ottobre 2017 venne firmato un Protocollo di Intesa tra varie Comunità e Parchi delle Province di Bolzano, Trento e Brescia.
L’obiettivo? Collegare il Lago di Caldaro al Lago d’Iseo, e dare così uno sbocco occidentale verso Milano all’intero sistema ciclabile alpino-retico: per la prima volta si iniziò a parlare di un collegamento tra Monaco e Milano collegando un braccio occidentale alla Monaco-Venezia.
Un progetto simile è stato realizzato in precedenza: nel 2013 fu siglato un altro Protocollo tra Valle Camonica, Laghi Bergamaschi, Sebino Bresciano e i due Parchi dell’Oglio, che portò alla realizzazione della Ciclovia del Fiume Oglio, dal Passo del Tonale al fiume Po.
La ciclovia fu completata nel 2018 e vinse il primo premio Italian Green Road Awards 2019.
Nel 2018 a Lovere il Circolo Culturale della Valle Cavallina presenta una proposta per estendere la ciclovia dal Lago d’Iseo a Milano.
Nel 2022, la Provincia di Bergamo progetta tutto il tratto bergamasco: un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro.
Alcuni tratti sono già stati realizzati (Costa Volpino, Lovere e Lago di Gaiano), altri sono in fase di appalto.
La connessione verso Milano, già prevista nel Protocollo del 2017, assume una valenza ancora più importante con le Olimpiadi Invernali 2026: un’occasione per valorizzare la mobilità dolce e promuovere il turismo lento.
Da Monaco a Bressanone la ciclovia è, salvo brevi tratti, completa e percorribile e corrisponde alla Monaco-Venezia inaugurata nel 2015 e gestita da un coordinamento tra le regioni attraversate (Germania, Austria e Italia).
La ciclovia si snoda attraverso paesaggi alpini, laghi e foreste per circa 350km attraversando luoghi e culture di grande suggestione e interesse storico e paesaggistico.
Da Bressano al Lago di Caldaro le ciclovie della provincia sud tirolese consentono di attraversare praticamente tutto il territorio del fondo valle, compresa la città di Bolzano.
Il paesaggio è quello tipico del Tirolo con i coltivi di viti e meli, i masi ordinati e di grande impatto estetico sui versanti, i piccoli villaggi e le cittadine ricche di storia, cultura e dall’enogastronomia di eccellenza.
È il tratto dei grandi passi alpini della Mendola e del Tonale. Dal Lago di Caldaro raggiunta la località Sant’Antonio consigliamo di salire al Passo della Mendola utilizzando il treno a cremaliera (Kalterer Hohenweg), che trasporta biciclette. Dal Passo della Mendola di scende in alta Val di Non attraverso ciclovia. Quindi si imboccano le ciclovie dell’Alta Val di Non (noi consigliamo di seguire la pista in sponda orografica destra). Segue un tratto privo di ciclabili tra l’Alta Val di Non e la bassa Val di Sole, noi consigliamo di seguire la seguente traccia ovvero di seguire la SS42 sino a raggiungere il ponte del Mostizzolo. Da qui si imbocca la ciclovia della Val di Sole in direzione Passo del Tonale. Dal Passo del Tonale si imbocca la ciclovia della Valle Camonica sino a raggiungere il Lago d’Iseo a Lovere.
Il paesaggio del primo tratto attraversa i boschi e i coltivi della Val di Non caratterizzati soprattutto da vigneti e dai meleti che in primavera offrono fioriture spettacolari. Il Lago di Santa Giustina e una serie di Castelli punteggiano il percorso. Attraversata la Val di Sole si giunge al Passo del Tonale: qui la balconata del sistema glaciale dell’Adamello con le sue cime innevate accoglie i ciclisti e li accompagna per un lungo tratto verso il cuore della Valle Camonica. La pista ciclabile camuna segue il Fiume Oglio sino al Lago di Iseo, attraversando l’intera Riserva della Biosfera (MaB – Unesco) e incontrando lungo il percorso numerosi siti archeologici, castelli, ville e parchi naturali.
Da Lovere la ciclovia imbocca la Valle Cavallina attraversando i laghi di Gaiano e di Endine. Il percorso dei vari tratti ciclabili, esistenti non è ben tracciato e si consiglia di percorrerlo lungo questa traccia. Giunti a Trescore Balneario si prosegue lungo la ciclovia della Valle Cavallina. Da Trescore Balneario a Fara Gera d’Adda di fatto non esiste un percorso ciclabile. Vi sono tratti come le ciclabili del Parco del Serio e tratti e in alcuni comuni, non collegati tra loro. Pertanto consigliamo di seguire questa traccia. Giunti a Fara Gera d’Adda una passerella ciclo pedonale attraversa il fiume Adda e sulla sponda sinistra del fiume inizia la ciclabile del Naviglio Martesana che porta sino al centro di Milano
Il paesaggio del primo tratto del percorso è caratterizzato dalle colline intorno al lago di Gaiano e Endine e dai piccoli centri rurali che li circondano, torri e castelli punteggiano il territorio sino all’imbocco della Pianura Padana. Da Trescore Balneario in poi il percorso attraversa un tratto di conurbazione sulla direttrice Milano-Brescia mitigato da alcuni parchi locali, in particolare i parchi del Serio e dell’Adda che tutelano i due fiumi e sui quali si snodano numerose piste ciclabili. Infine il Naviglio Martesana, grande opera idraulica di origine cinquecentesta, collegava la città con il nord europa attraverso la navigazione lungo fiumi e laghi. Oggi l’alzaia dell’antico naviglio, trasformata in pista ciclabile, rappresenta un elemento attrattore ricco di storia. Nell’ultimo tratto il naviglio penetra la città di Milano ben servita da un sistema di piste ciclabili che consente di raggiungere il cuore della metropoli.
Un atto d’amore per il territorio e per chi sogna un futuro sostenibile: questo progetto pedala verso un mondo in cui la mobilità è libertà, cultura e rispetto.